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CERTIFICAZIONE MARCHIO CE

La marcatura CE è un contrassegno che deve essere apposto su determinate tipologie di prodotti dal fabbricante stesso che con essa autocertifica la rispondenza (o conformità) ai requisiti essenziali per la commercializzazione e utilizzo nell' Unione Europea. L'apposizione del marchio è prescritta per legge per poter commercializzare il prodotto nei paesi aderenti allo Spazio economico europeo (SEE). Esempi di alcune direttive che richiedono il marchio CE sono la direttiva bassa tensione, la direttiva macchine, la direttiva compatibilità elettromagnetica, la direttiva per i sistemi in pressione. Il simbolo CE significa "Conformité Européenne", ed indica che il prodotto che lo porta è conforme ai requisiti essenziali previsti da Direttive in materia di sicurezza, sanità pubblica, tutela del consumatore, ecc. Il simbolo CE significa "Conformité Européenne", ed indica che il prodotto che lo porta è conforme ai requisiti essenziali previsti da Direttive in materia di sicurezza, sanità pubblica, tutela del consumatore, ecc.

CERTIFICAZIONE ROHS

La Direttiva RoHS è la normativa 2002/95/CE (e successivo aggionrmanto 2011/65/EC), chiamata comunemente RoHS dall'inglese: Restriction of Hazardous Substances Directive adottata nel febbraio del 2003 dalla Comunità Europea. Dal 1º febbraio 2003 tutte le vecchie normative di ogni stato membro tra cui l’italia sono state sostituite dall'attuale "direttiva RoHs". La normativa impone restrizioni sull'uso di determinate sostanze pericolose nella costruzione di vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche. È diventata obbligatoria dal 1º luglio 2006, si applica ai prodotti costruiti o importati nell'Unione Europea. La RoHS è spesso chiamata direttiva Pb-free o Lead-free (cioè "esente da piombo") ma pone dei vincoli sull'uso delle seguenti sei sostanze: Piombo, Mercurio, Cadmio, Cromo esavalente (Cromo VI), Bifenili polibromurati (PBB), Etere di difenile polibromurato (PBDE). Il legislatore italiano recependo le direttive CE, 2002/95/CE,2002/96/CE, 2003/108/CE relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento di rifiuti, ha emanato il Decreto legislativo n. 151 del 25 luglio 2005 (G.U. 175 del 29/05/05 Supp.Ord. 135). I prodotti interessati a tale normativa sono: Grandi elettrodomestici, Piccoli elettrodomestici, Apparecchi informatici e di telecomunicazione, Apparecchiature di consumo, Apparati per illuminazione (comprese le lampadine) Attrezzi elettronici ed elettrici, Giocattoli, attrezzature per svago e sport, Distributori automatici.

CERTIFICAZIONE TÜV

Il TÜV (acronimo di Technischer Überwachungs-Verein, in italiano Associazione di Controllo Tecnico) sono delle società di consulenza e certificazione tedesche in ambito di sistemi di gestione sicurezza alimentare e ambientale e per la qualità del sistema di gestione aziendale. Nonostante l'origine tedesca i TÜV sono presenti anche sul territorio italiano (e in tutto il mondo). La certificazione TÜV effettua prove di sicurezza e qualità, le prove eseguite da queste società vanno ben al di là della marcatura CE, obbligatoria in Europa. Il marchio Geprüfte Sicherheit (in italiano: sicurezza verificata) o GS è un marchio di certificazione per apparecchiature tecniche. La sua presenza indica che l'apparecchio è conforme ai requisiti di sicurezza tedeschi ed europei. La differenza sostanziale tra il marchio GS ed il marchio CE è che la conformità ai requisiti di sicurezza europei è stata verificata ed accertata da un gruppo indipendente approvato dallo stato. Il marchio è basato sul GPSG (Geräte- und Produktsicherheitsgesetz, in italiano: decreto per la sicurezza dei prodotti e degli apparecchi). La verifica della conformità del prodotto al marchio può essere fatta presso molti laboratori, come BG-PruefZer, NEMKO, KEMA ed IMQ.<br /> Sebbene il marchio GS sia stato ideato pensando di utilizzarlo nel mercato tedesco, lo si può trovare in tantissimi prodotti elettronici e macchinari sparsi in tutto il mondo.

NORMATIVA RAEE

I RAEE, acronimo di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ovvero Rifiuti di AEE. Le AEE sono apparecchiature che per un corretto funzionamento dipendono dall'energia elettrica, sia come utilizzatrici, sia come generatrici, progettate per funzionare a tensioni fino a 1000 V AC o 1500 V CC, e appartengono a una delle seguenti categorie:grandi elettrodomestici, piccoli elettrodomestici, apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, apparecchiature di consumo, apparecchiature di illuminazione, strumenti elettrici ed elettronici , giocattoli e apparecchiature per lo sport e per il tempo libero, strumenti di monitoraggio e controllo, distributori automatici. I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), o semplicemente rifiuti elettronici, sono rifiuti di tipo particolare che consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica di cui il possessore intenda disfarsi in quanto guasta, inutilizzata, o obsoleta e dunque destinata all'abbandono. I principali problemi derivanti da questo tipo di rifiuti sono la presenza di sostanze considerate tossiche per l'ambiente e la non biodegradabilità di tali apparecchi. Questi prodotti vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, come il rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature oltre alla sostenibilità ambientale. Il trattamento dei RAEE è svolto in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati alla gestione dei rifiuti ed adeguati al "Decreto RAEE", sfruttando le migliori tecniche disponibili. Le attività di trattamento prevedono varie fasi, indicativamente: messa in sicurezza o bonifica, ovvero asportazione dei componenti pericolosi; smontaggio dei sotto-assiemi e separazione preliminare dei materiali; lavorazione meccanica per il recupero dei materiali. Sono stati stabiliti obiettivi di recupero e reimpiego o riciclaggio dei materiali dei rifiuti elettronici inviati al trattamento in funzione della categoria di appartenenza dei RAEE. Per garantire la protezione dell'ambiente e inviare i RAEE a centri di trattamento adeguati, è prevista la raccolta differenziata di tali apparecchiature. Attualmente i cittadini possono conferire i propri rifiuti alle isole ecologiche; dal 1º gennaio 2009 sarà possibile riconsegnare gratuitamente il rifiuto direttamente al rivenditore, all'atto dell'acquisto di un'apparecchiatura della medesima tipologia (1:1). La "Direttiva RAEE" è basata sul principio secondo il quale chi inquina paga. Per ottemperare questo principio, il finanziamento e l'organizzazione della raccolta e del trattamento dei RAEE sono posti in capo ai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, a partire dalla data di entrata in vigore in Italia del "Decreto RAEE", il 1º settembre 2007 (DM 185/2007 pubblicato in G.U. il 5/11/2007). Per sostenere questi nuovi costi, i produttori saranno liberi di far pagare un eco-contributo al momento dell'acquisto di un'apparecchiatura nuova. I produttori ai sensi del D.Lgs. 151/2005 sono tutti coloro che fabbrichino o importino un prodotto elettrico o elettronico, oppure lo commercializzino con proprio marchio indipendentemente dalla provenienza geografica del bene, ovvero tutti coloro che per primi immettono il prodotto sul mercato e dunque ne sono responsabili. I distributori sono tenuti all'obbligo del ritiro dell'apparecchio da buttare al momento dell'acquisto di un nuovo apparecchio equivalente.

MARCHIO DI RICICLO GENERICO

ll riciclaggio della carta è un settore specifico del riciclaggio dei rifiuti. Si tratta di prodotti di uso universale, con indici crescenti di produzione e di domanda, e il cui utilizzo ha a valle una forte e diffusa produzione di rifiuti. Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è però un materiale riciclabile, la carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta. Dal punto di vista economico, il riciclaggio è sicuramente meno oneroso che l'incenerimento.

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